Raccontarsi

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La Fotografia ha un potenziale narrativo molto forte.

Nei laboratori realizzati all’interno delle RSA (residenza sanitaria assistenziale) ho utilizzato l’immagine per attivare negli ospiti il ricordo e il racconto di sé. 

La condizione dell’anziano che risiede in una RSA è molto delicata, molto differente da quella dell’anziano che vive nella propria casa; lì ogni oggetto, ogni stanza, ogni quadro, parla del suo passato, ricordandogli chi era e ciò che aveva costruito: la casa diviene contenitore della sua storia. Molto diverso invece è vivere in un ambiente estraneo, dove niente parla ancora sè. Il rischio è quello di sentirsi persi, quasi espropriati dalla propria identità. Molto importante, quindi, riuscire a mantenere un contatto con se stessi, con la propria essenza e quello che siamo stati e siamo: in questo modo il ricordo, il proprio passato, diventano preziosi frammenti che raccontano la persona da cui ripartire per poter riscoprire e poter ri-costruire una nuova identità.

Durante i  laboratori fotografici i partecipanti, attraverso immagini evocative, hanno ritrovato ricordi e preziose tracce di sé. Si parte da una fotografia per arrivare chissà dove: rammento, con grandissimo affetto, Alessandro, un partecipante, che, ha riscoperto, partendo da un’immagine, la sua passione per il canto ed il ballo, fino a conquistarsi nel gruppo il ruolo ufficiale di cantante solista. La sua voce allietava tutti rendendolo orgoglioso e felice di sé. Raccontarsi ci permette di esplorare noi stessi e di riposizionarci nell’ambiente. Il racconto, infatti, ha la funzione di organizzare e dotare di senso gli eventi che ci accadono e che ci sono accaduti, per ri-vederli sotto una nuova luce, fino a generare nuovi sguardi sulla vita e su di sé.